di Alfio Pelleriti

Ancora una vittima a causa del coronavirus a Biancavilla. A cedere alla polmonite interstiziale che lo aveva costretto alla terapia intensiva Padre Antonino Tomasello.
Siamo stati compagni di classe al ginnasio presso il liceo classico di Adrano ed essendoci rincontrati dopo tanti anni ci si è dati del tu come da ragazzi. L’ultima volta che l’ho visto è stato presso la sagrestia, nel suo ufficio, e lì ci siamo scambiati dei libri come testimonianza di stima e di amicizia reciproca. Io gli ho fatto dono della mia ultima pubblicazione “I mille colori del prato” e lui mi ha dato dieci copie dell’ultima enciclica di Papa Francesco, “Fratelli tutti” per donarla magari ai soci di Piazza Grande.
Mi preme mettere in evidenza alcuni tratti umani e spirituali del sacerdote, senza citare sue note biografiche che si trovano su tanti media del nostro paese.
La celebrazione della S. Messa di padre Nino Tomasello aveva sempre un tono pacato, essenziale, “povero”: niente solenni accompagnamenti musicali o arrangiamenti particolari dei canti che accompagnano le varie funzioni; niente chitarre e pochi giovani presenti, tanti uomini e donne, invece e qualche giovane coppia.
Non si notavano toni enfatici in nessuna parte della celebrazione. Tendeva a nascondere se stesso per mettere in primo piano e fare spiccare solo la Parola di Dio, quasi avesse raccolto l’osservazione su tale tema del grande teologo e martire Pavel Florenskij. Ma quando poi doveva spezzarla per i fedeli quella Parola, allora ecco che emergeva, in lui, così minuto e dalla voce flebile, una energia forte e vibrante, senza che ciò contrastasse con quel sorriso dolce e appena accennato che accompagnava la sua omelia, tendente sempre a presentare Gesù come Dio misericordioso, come il Dio dell’Amore verso tutti gli uomini, … tutti, … compresi gli ultimi, compresi i peccatori.
I suoi richiami accorati a comportamenti coerenti con il Vangelo toccavano il cuore, perché avvertivi la loro genuinità, perché sentivi che le sue parole erano sincere e coerenti con i suoi comportamenti e quindi li accoglievi senza riserve. Tante volte mi ha emozionato fino alle lacrime la sua umile, tenera tenacia, la sua forte fede nell’indicare in Gesù la Via la Verità la Vita. Così come mi colpiva il richiamo costante a Papa Francesco di cui condivideva la visione pastorale, e non è certo poca cosa in questo nostro presente storico nel quale il Pontefice è circondato da potenti, infidi nemici, anche e soprattutto all’interno della Chiesa.
Mi mancherà dunque la sua saggezza, il suo sorriso, il piacevole conversare in sagrestia; ci mancherà la sua parola sentita, appassionata, sempre gentile e saggia che sapeva arrivare al significato profondo della Scrittura, indicando la via del Bene che passa attraverso le opere di carità.
Certamente ricorderemo la sua bontà, la sua umiltà, il suo spirito di servizio nei confronti delle comunità parrocchiali che gli furono affidate e che ha seguito con autentico spirito evangelico.
Siamo certi che la sua anima è accanto a quella dei giusti, beata nella visione del Padre, luminosa nella pace del Paradiso.
Chiudo questo ricordo di Padre Nino Tomasello con la stessa immagine dedicata a mia madre quando anche lei lasciò questo mondo per salire in Cielo.
“…Poi un luccicar di stelle,
il volto della Vergine
e del Messia le braccia”.
Ci ha sinceramente addolorati la notizia della perdita di padre Nino. Persona umanamente squisita e pastore preparato e fedele.
Come non ricordare di lui, le omelie che erano momenti di vera catechesi, o gli incontri amichevoli che diventavano momenti di crescita interiore?
La comunità tutta piange la sua scomparsa, ed ancora una volta le parole del profeta Isaia ritornano forti e chiare per consolarci: ” Le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensieri.”
Noi oggi abbiamo perso un amico, il Paradiso ha un angelo in più!
Possa il Signore accogliere la sua anima tra la schiera degli Angeli e dei santi.
Santina Costanzo
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Davvero una spiacevole notizia. Ricordo ancora quando Padre Tomasello venne a trovare mio padre negli ultimi istanti della sua vita e mi disse: “probabilmente nessuno merita la sofferenza e la morte ma lui non le merita certamente”. E adesso rivolgo lo stesso pensiero a lui che certamente non meritava né la sofferenza né di morire.
Una persona di pregio, nobile d’animo e di cuore che è sempre stato punto di riferimento per me e la mia famiglia. Mi mancherà ma mancherà a tutta la comunità biancavillese per il suo esempio di bontà, per il suo cuore buono e la sua mente colta e raffinata. Uno studioso e amante della cultura, uomo di fede e di preghiera. Sono contenta di averlo conosciuto e invece mi dispiace per quanti non l’abbiano apprezzato. Se ne va un uomo di valore e di valori. Il Signore lo accolga in Paradiso.
Daniela Timpanaro
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Bisogna accostarsi alla sofferenza con devozione raccolta e penosa così come l’ha vissuta Padre Nino, uomo di fede cristiana ed esempio di semplicità in questo mondo tormentato da intrighi e passioni.
Si è spento in silenzio, a poco a poco, come una lampada a cui viene meno l’olio, raggiungendo il triste traguardo della morte, volando verso le soglie dell’Eternità Divina.
Ciao Padre Nino.
Vincenzo Asero
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