di Alfio Pelleriti
Benvenuti a Biancavilla, la città della Trinacria d’oro. Con tale orgogliosa espressione, in realtà usata per un concorso canoro regionale indetto dalla RAI nel 1964 e vinto da Biancavilla nella finale con Vittoria, si vedeva accolto il forestiero ai due ingressi del paese.
Oggi solo dei cartelli indicatori delle aziende operanti sul territorio al posto di quei trionfali cartelli, poiché nessuna gara è stata vinta, né si indicano attrazioni di particolare rilievo per il turista in cerca di emozioni o solo di tradizioni popolari o di testimonianze storiche. Tuttavia qualcosa si potrebbe scrivere per sintetizzare in poche parole ciò che caratterizza la comunità: “Benvenuti a Biancavilla la città dove si trasgredisce in libertà”. Ecco con tale adagio si potrebbero attrarre tanti turisti, più del campanile del Sada o degli affreschi di Tamo da Brescia o della splendida collezione delle tavole del maestro Pippo Coco a Villa delle Favare. L’ipotetico turista sarebbe certo interessato ai comportamenti davvero originali dei nativi rispetto a tutti gli altri umani consessi. Degli esempi?

Per i biancavillesi agli ampi marciapiedi di quattro/cinque metri sono da preferire quelli larghi 70/80 cm, dove almeno si è sicuri di poterci camminare senza trovare ostacoli. Nei primi invece non ci si può distrarre perché si rischierebbe di impattare con le auto posteggiate sopra per tutta la larghezza dello spazio che dovrebbe essere ad uso solo dei pedoni e, datosi che non c’è soluzione di continuità a tale fantasioso e libertario comportamento, il povero pedone o la mamma col passeggino o il portatore di handicap sono costretti a scendere in strada per poi risalire muovendosi a zig zag tra auto, moto, ombrelloni di bar e pub, pedane grandi quanto lo spazio antistante l’esercizio commerciale. Non si immagini che tali comportamenti, censurabili in tutte le altre realtà nazionali e internazionali, si materializzano in assenza dei vigili urbani. No! I vigili sono lì; a piedi o in macchina, vedono e passano oltre. Niente sanzioni o verbali di contravvenzione al codice della strada o magari una semplice ammonizione verbale, giusto per indicare che quello non è un comportamento corretto.
Del resto qualche amministratore locale afferma con orgoglio che Biancavilla è il paese della movida e che attira dunque giovani dei comuni vicini che si divertono fino a notte inoltrata per le vie del centro lasciando ogni tipo di traccia del loro passaggio. Qualche assessore poi dichiara, tra l’incuriosito e il sorpreso, come di chi cada dal pero, di non aver mai visto auto posteggiate sui marciapiedi (sic!!!) e non sono pochi i cittadini che manifestano approvazione per tali comportamenti “allegri e spensierati”, “liberi” insomma.

A Biancavilla i clacson si usano a qualsiasi ora per salutare l’amico che si incrocia e che risponde a sua volta attaccandosi al suo e, se si vuole, “liberamente” ci si può fermare in auto per scambiare quattro chiacchiere con il conoscente che si incrocia e che percorre la strada in senso opposto. Si blocca il traffico, certo, ma nessuno protesta perché qui ognuno è “libero” e non ci si arrabbia, perché si ritiene più conveniente ed educato scambiare qualche battuta anziché procedere senza fermarsi qualche minuto. Siamo siciliani, perbacco, non certo teutonici!
E ancora, scooter rumorosissimi e super veloci scorrazzano in tutte le direzioni e a tutte le ore, specialmente nelle ore notturne; stereo di auto che fanno vibrare anche i muri con i loro decibel sparati senza ritegno a tutte le ore e in tutte le strade del centro e della periferia, di notte specialmente.
E non si dimentichi il contributo significativo allo schiamazzo dato ogni estate da gruppi parrocchiali che sfruttano i locali pubblici per intrattenere allegramente bambini e ragazzini dalle 16,00 alle 21,30 tutti i giorni. Pazienza per anziani, ammalati, studenti, bambini. Col rischio che lo schiamazzo si trasformi in “opera meritoria”, assimilata a quella di don Pino Puglisi che aveva grande rispetto per leggi e regole alle quali educava i giovani senza lasciarli “liberi” di trasgredire le fondamentali norme del vivere civile.
L’estate è lunga da passare! Da qualche anno imperversano gli animatori delle feste per vari anniversari che con potenti amplificatori diffondono allegria a piena voce e musica adeguata ad allietare i convenuti nei ristoranti che si sono ormai dotati di spazi all’aperto per ospitare tali eventi. E non ci sono regole che tengano nel “paese delle libertà”: si va avanti fino alle due o le tre di notte!
Benvenuti a Biancavilla, la città dei chioschi, dei pub, dei camioncini adibiti a paninerie attorno ai quali si crea una “terra di nessuno” ove è consentito “divertirsi” in allegria e fino a notte fonda. Sembra che somministrare alcolici e preparare panini imbottiti di salsine siano diventati l’unica possibilità economica in questo territorio e che si debba praticare a qualsiasi costo in barba a leggi e regolamenti o alle sacrosante esigenze dei residenti che da tempo si vedono costretti a chiudere le loro case e trasferirsi altrove se possono, altrimenti, con qualche euro comprano dei tappi per le orecchie.

Chi deve andare a giocare a carte o a chiacchierare nei circoli va in auto, naturalmente di buon mattino altrimenti poi non si trova posto neanche negli spazi riservati ai disabili. Conviene, perché a Biancavilla si posteggia dentro le strisce blu la mattina e si toglie l’auto la sera senza pagar nulla.
Si potrebbe continuare ancora con l’elenco, ma per non rischiare d’essere sommersi dalle presenze di turisti, accogliamo il consiglio del neo eletto vicesegretario provinciale della sezione giovanile di “Forza Italia”, Bruno Rametta, che esorta a finirla con le lamentazioni e a diventare cittadini attivi e propositivi. Ecco, anche Bruno risente dell’aria liberale che si respira a Biancavilla: mentre in altre realtà si comincia dall’analisi dei problemi per trovare poi la soluzione più idonea, nel paesello delle “libertà”, si va al sodo, saltando la noiosa e “anti patriottica”, “sovversiva”, “pessimistica” analisi delle criticità. Questo approccio non è affatto nuovo, è molto antico: ai tempi della prima repubblica, era il tipico atteggiamento paternalistico della DC, i cui notabili sistemavano gli amici e gli amici degli amici conservandosi al potere.
Ci risiamo: si fa un giro … “poi un salto, un altro, poi la giravolta, la si fa un’altra volta! …” e poi ancora un altro giro.
Bravo Alfio e complimenti per la forza caustica delle tue parole, che personalmente trovo impossibile non sottoscrivere.
L’indignazione dovrebbe diventare uno strumento politico, il grimaldello con cui innescare, se ancora si annida in qualche recesso, l’orgoglio di far parte di una comunità, il senso di appartenenza, perché no, l’amore per il luogo in cui si vive.
Ultimamente, a seguito di atti vandalici o incivili, da qualche concittadino ho sentito invocare il controllo con le telecamere. Ma mi chiedo, che paese è quello che ha bisogno di videosorvegliare anche una banale targa commemorativa (mi riferisco alla recente vandalizzazione della piazzetta dedicata al sindaco Pace)? Ed è solo un microscopico esempio. Certo serve più rigore, serve la certezza delle pene, ma serve soprattutto un briciolo di orgoglio dell’appartenere ad una terra che, equidistante da mare montagna e fiume, ad un’altitudine tale da preservarla da eccessi di caldo e umidità, come poche potrebbe dirsi felice. Dietro l’inciviltà credo ci sia sempre un certo disprezzo per sè stessi, una certa ammissione di inferiorità e degrado.
Un saluto,
Riccardo
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Alcuni anni fa facevo presente alla nostra Amministrazione Comunale, nella persona dell’assessore del momento, la necessità anzi l’urgenza di provvedere allo smaltimento di rifiuti organici, “educando” i cittadini alla disponibilirà di formare il “compost” che sarebbe servito come concime per i campi e, nel contempo, ad alleggerire le discariche. Nessuna reazione, lettera morta! Assieme ad un gruppo di giovani, chiedevo che fine avessero fatto quei “basoli” di pietra lavica molto spessi che, per rinnovare la pavimentazione di alcune strade cittadine, erano stati sostituiti da quadrati molto meno spessi e di impasto scadente, tanto che molti si sono rotti. Altra lettera morta! Ci stupiamo se troviamo i marciapiedi occupati da tavoli, sedie, avanzi di brioche, costringendo i passanti ad incedere tra clienti che avrebbero il diritto ad una tranquilla colazione o un aperitivo? È vero, non amiamo il nostro paese, preferiamo offenderlo con la spazzatura in tutti gli angoli, distruggendo i vasi di fiori esposti davanti a qualche esercizio commerciale, MA osanniamo altri paesi, come la Germania o comunque zone del Nord Europa dove non si trova una cicca a terra neanche a pagarla. Se volgiamo lo sguardo in giro, notiamo che sono moltissime le città in Italia a soffrire di muri imbrattati con velleità pseudoartistiche, di volgarità, di dichiarazioni d’amore che non dichiarano alcunché di sentimentale, in compenso i messaggi dei cellulari sono pieni di “tvb, mi pc” e tanto altro ancora.
Mentre vivevo la bellissima esperienza dell’insegnamento, ho proposto ai ragazzi di adottare una volta una piazza, il prossimo anno gli alberi di una via del proprio paese, ecc per salvaguardarli da probabili danneggiamenti di alcun genere. Il risultato è stato superiore alle mie aspettative: l’anno dopo una ragazza segnalava con una lettera all’Amministrazione Comunale di quel paese che il pavimento della Piazza adottata si era rovinato e andava ristrutturato. Credo che bisogna sentire “proprio” ciò che abbiamo sempre avvertito come estraneo.
Viviamo una miserevole realtà, un tempo di crisi di principi, di valori che lo stesso benessere non pensava di poter far nascere ma il mutamento c’è stato e chissà quando e se finirà. Oh tempora, oh mores! Cordialmente Elsa
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Ciao sono Sara. La nipote di Rosario Medili che vinse la Trinacria D’oro. So io cosa accade a Biancavilla. Vuole i suoi premi. Quando la Trinacria d’oro sarà a casa vedrai che finalmente Biancavilla potrà splendere. E nonno è morto l’anno scorso con desiderio di averla. Io quest anno dopo 57 anni pretendo di avere la Trinacria d’oro. Anche perché canto e Biancavilla si deve fare sentire. Ci stai? Mi aiuti a riprendere la Trinacria d’oro, dare luce a Biancavilla?? E il resto lo scriviamo insieme. Ti lascio il mio numero +393466552396
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