L’”orso russo” assale l’Ucraina

Alfio Pelleriti

Ancora un’orda barbarica s’avventa stavolta su un popolo, su una nazione sovrana, colpevole, secondo il tiranno che la guida di voler decidere la sua vita e il suo destino in completa autonomia, in libertà. L’orda è guidata dal presidente russo Vladimir Putin, il judoka dagli occhi di ghiaccio che, intervistato dal regista Oliver Stone, dice che il segreto in quell’arte antica è la calma e la capacità di profittare della debolezza dell’avversario, colpendolo duramente quando è spiazzato o incerto o dolente. Nello scacchiere della politica interna e internazionale Putin ha mostrato di non avere mai sofferto di remore morali, di incertezze di fronte al dolore che avrebbe causato agli avversari; del resto non si è formato a Königsberg o sui testi delle Upanishad ma alla scuola del KGB sovietico.

Vladimir Putin

Putin, ancora una volta, dopo avere annesso la Cecenia, la Crimea, e con un governo “amico” in Bielorussia, ora interviene con tutta la potenza del suo esercito contro l’Ucraina per trasformarla in una provincia del suo “Impero” dopo aver eliminato il suo presidente Zelensky, sostituendolo (almeno questo è il suo piano) con un governo fantoccio che esegua i diktat dell’invasore. Invano i singoli governi europei e i responsabili delle istituzioni dell’Unione Europea hanno cercato di fermare Putin mentre dispiegava migliaia di soldati e di mezzi corazzati lungo il confine con l’Ucraina, e navi da guerra sul mar Nero e sul mare d’Azov e aerei ed elicotteri d’assalto. Irrideva europei ed americani accusandoli di fare propaganda e di gridare attacchi inesistenti, quando in realtà guadagnava tempo per prepararsi all’invasione, già pianificata, dell’Ucraina.

Ha scatenato una guerra contro uno Stato indipendente mettendosi sotto i piedi il diritto internazionale, e non sentendo scrupoli morali per le vittime che cadranno anche tra le sue truppe. È una tragedia paragonabile a quella che colpì l’Europa nel 1939 quando iniziò il massacro della seconda guerra mondiale, quando Hitler invase la Cecoslovacchia dando inizio al suo demoniaco piano per sottomettere il mondo. Allora come ora i paesi europei rimasero esterrefatti e increduli, reagendo solo dopo la spartizione della Polonia tra Germania e URSS col patto Ribbentrop – Molotov.

   La mia generazione non ha vissuto quegli anni terribili che rivelarono il vero volto del fascismo e del nazismo: quello del razzismo, dell’antisemitismo, dell’imperialismo aggressivo, del totalitarismo ottuso e violento, ma negli anni cinquanta ne sentivamo ancora gli effetti in termini di povertà generalizzata, di mancanza di lavoro, di infrastrutture quasi inesistenti. Con la ripresa economica e la ricostruzione abbiamo maturato la convinzione che l’Europa fosse entrata in un periodo lungo, anzi permanente, di pace e di progresso. E invece oggi si deve constatare che non si può dare nulla per scontato poiché anche ciò che sembra impossibile può accadere e il male può ancora cavalcare indisturbato lungo i viali delle nostre città imponendo il buio e il silenzio orridi della morte che colpisce gli innocenti calpestando i principi della logica, del buon senso, oltre che quelli del diritto e dell’etica.

L’invasione dell’Ucraina suona come un ammonimento per noi, per i nostri figli e nipoti a non abbassare la guardia quando revisionisti storici, negazionisti, sovranisti e nazionalisti supponenti vorrebbero riscrivere la storia prendendo scorciatoie antiscientifiche che approdono a risultati illogici e bugiardi. Non sarà mai abbastanza ricordare ai giovani i crimini del nazismo, del fascismo, dello stalinismo contro oppositori politici, minoranze etniche, contro gli ebrei. Occorrerebbe smetterla di dare spazio ai mentitori di professione che mettono sullo stesso piano eventi storici decontestualizzandoli. Bisognerebbe informare i giovani avvertendoli che non si scherza con i simboli delle dittature che causarono milioni di morti.

La scuola e tutte le istituzioni pubbliche sono chiamate a rispettare l’imperativo etico della fedeltà alla Verità e al rispetto dei valori della nostra Carta costituzionale, denunziando con fermezza i tentativi di gettare le cortine fumogene delle menzogne, delle mezze verità, degli ipocriti ribaltamenti della verità storica, dei colpevoli silenzi.

Volodymyr Zelensky, Presidente dell’Ucraina

Si spera che gli insegnanti spieghino ai loro alunni che non ci sono guerre giuste e che le guerre sono un abominio da condannare senza tergiversare, opponendo un “no!” forte, stentoreo, che parta dal cuore, immediato contro chi guarda con compiacimento ai carri armati di ultima generazione, ai soldati con mimetica e mitra in mano. Ancora in tanti non versano lacrime per le madri che vanno nei rifugi antiaerei con i figli in braccio per sfuggire ai bombardamenti aerei, ma si commuovono tuttavia vedendo sfrecciare i caccia in volo radente sui palazzi o gli elicotteri in formazione che mitragliano i loro obiettivi seminando morte e distruzione. Costoro dovrebbero almeno avere il pudore di non entrare nella casa del Signore per ascoltare il suo Verbo o addirittura per assumere il suo Corpo e il suo Sangue, avendo un cuore duro come quello dei legionari romani che lo flagellarono, come quei farisei che lo tradirono, come coloro che gli preferirono Barabba mandandolo al supplizio e alla Croce.


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