Il 25 Aprile, anniversario della Liberazione dal totalitarismo nazifascista.

Alfio Pelleriti

25 Aprile 2023

Mai come quest’anno penso sia importante ricordare con qualche riflessione la ricorrenza del 25 Aprile che ci ricorda il riscatto del popolo italiano grazie alla lotta resistenziale contro le forze nazifasciste, dopo gli anni della tragica alleanza tra l’Italia fascista e la Germania nazista, culminati con la lunga notte della seconda guerra mondiale. Fu una lotta antifascista combattuta da elementi provenienti da diverse parti politiche che si riconosceranno poi, negli anni sessanta, come i partiti dell’arco costituzionale, per l’affermazione delle libertà civili e personali sospese d’imperio dalla dittatura.

Sarebbe facile dare una risposta su cosa è stata la Resistenza italiana se si volesse darla sgombrando la mente  dalle cortine fumogene che giornalisti, sopraffatti dall’odio ideologico per chi sta sull’altro fronte, continuano a immettere su un argomento che ogni anno si arricchisce di polemiche, di false argomentazioni, di tentativi di revisione, di sillogismi avventati, di furbesche ricostruzioni o di accostamenti tra eventi lontani l’uno dall’altro, privati delle necessarie contestualizzazioni. Insomma, accade in Italia che i temi “fascismo – antifascismo” vengano affrontati con atteggiamento propagandistico dai politici anche da parte di coloro che ricoprono incarichi di governo o che, a vario titolo, occupano posti d’alto rilievo istituzionale.

Un ruolo importante esercitano giornalisti televisivi e della carta stampata che si assumono con passione il compito di far da cassa di risonanza ad esponenti dei partiti della Destra più radicale, per sfumare certi loro giudizi avventati, per accentuarne la loro portata revisionistica, soffiando sul fuoco della polemica anti resistenziale con l’obiettivo solito di mettere sullo stesso piano fascismo e comunismo. Ho seguito sul tema un dibattito su Rete 4 e un intervento dell’ospite fisso di “Controcorrente”, Daniele Capezzone, che con livido sarcasmo, citando Giampaolo Pansa, denigrava le Brigate Garibaldi, che tra le formazioni partigiane avevano il maggior numero di volontari e che registrarono il maggior numero di vittime[1]. È vero, qualche centinaio di vittime si contarono in quell’area dell’Italia centrale. Ma cosa c’entra con il volere annullare il valore della lotta partigiana? Perché bisogna mettere sullo stesso piano il fascismo e la resistenza “rossa”? fascismo e nazismo furono i soli responsabili dell’immane tragedia della seconda guerra mondiale che, oltre alle odiose leggi razziali e alle successive campagne antisemite, culminarono con l’eliminazione di donne, uomini, bambini, anziani innocenti in numero di 12 milioni di vittime, dagli ebrei, al popolo Rom, dai dissidenti politici alla popolazione slava, dagli omosessuali ai disabili.

Si vogliono equiparare aggressori e aggrediti dopo che furono contati, a liberazione avvenuta, 5500 episodi di violenza omicida sulla popolazione inerme, con 23.000 persone uccise da parte di reparti nazisti e da milizie fasciste, con 1500 bambini e adolescenti uccisi? E ancora tra le schiere che si ingrossano viepiù dei denigratori della Sinistra italiana e della lotta resistenziale, è entrato anche Carlo Rovelli, fisico e non proprio chiaro divulgatore scientifico, secondo cui le forze alleate si macchiarono di gravi crimini avendo bombardato le città italiane e tedesche nel corso della seconda guerra mondiale, ribaltando la corretta narrazione degli avvenimenti: furono gli Inglesi ad essere stati inopinatamente bombardati dagli Stukas e dagli Junkers 88 tedeschi, dando inizio a quell’immane tragedia. Penso che quei cittadini italiani che subirono quegli attacchi aerei non se la presero affatto con gli aviatori inglesi ma con quel Duce degli Italiani che li aveva precipitati in quegli eventi tragici. Quegli Italiani del 1944/45 ebbero chiaro e in maniera immediata che Mussolini e Hitler fossero gli unici responsabili di quel disastro. Si può rispondere a questi “pacifisti”, difensori supponenti delle posizioni della Destra con un semplice elenco dei luoghi dove si consumarono le stragi della popolazione civile dopo l’8 settembre del 1943: strage di Meina sul Lago Maggiore; strage di Sant’Anna di Stazzema; strage di Marzabotto, di Manzuno, di Grizzana Morandi, strage delle Fosse Ardeatine.

Sandro Pertini

A costoro un socialista che fu comandante partigiano e responsabile del CLN, nonché acclamato e rispettato Presidente della Repubblica, il socialista Sandro Pertini, così risponderebbe, con le parole usate in un suo comizio del 1960: “Nessuno mostra di ricordare che se non vi fosse stata la lotta di Liberazione, l’Italia, prostrata, venduta, soggetta all’invasione, patirebbe ancora oggi delle conseguenze di una guerra infame e di una sconfitta senza attenuanti, mentre fu proprio la Resistenza a recuperare al Paese una posizione dignitosa e libera tra le nazioni.[2]


[1] Le brigate Garibaldi registrarono 42.000 morti; esse costituivano il 50% degli uomini in armi delle formazioni partigiane. Tra i comandanti molti provenivano dalle organizzazioni cattoliche, socialiste e monarchiche.

[2] Sta in Francesco Filippi, Ma perché siamo ancora fascisti?, Edizione speciale per GEDI su licenza Boringhieri editore, Torino 2021, pagg. 129-130


2 risposte a "Il 25 Aprile, anniversario della Liberazione dal totalitarismo nazifascista."

  1. Insieme a me condividono e si complimentano con te altri cinque compagni di Rifondazione che hanno ascoltato e commentato quanto hai scritto.
    Ora e sempre Resistenza!

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...