Alfio Pelleriti

Putin? un uomo amato dal suo popolo! La guerra in Ucraina? Tutta colpa degli americani che vogliono scatenare la terza guerra mondiale! Il riscaldamento globale? Sempre gli americani, i responsabili, che vogliono distruggere il pianeta. L’epidemia da Covid e influenzale? Gli aerei supersonici americani lasciano scie chimiche con le quali diffondono virus e batteri. Papa Francesco? Non è il capo della Chiesa cattolica. Il vero Papa era Benedetto XVI e ora la sede papale è da considerarsi vuota. Nel sistema solare manca un pianeta che migliaia e migliaia di anni fa era abitato da esseri viventi che hanno scatenato una guerra nucleare causandone la disintegrazione, i cui resti sono testimoniati dalle fasce di asteroidi di Saturno. Presto ci sarà la distruzione anche del pianeta Terra. Sono rimasto basito, esterrefatto da tali strambe affermazioni esternate da una persona che, non possedendo alcun retroterra culturale né una pur minima preparazione nelle discipline coinvolte dalle sue apodittiche esternazioni, con sicumera e arroganza irrideva principi, paradigmi, certezze provenienti da fonti scientifiche e divulgate internazionalmente attraverso i vari mezzi di informazione.
Nessun pudore nel trinciare giudizi senza appello avverso gli esperti nei vari campi che attengono il sapere: storici, fisici, biologi, medici, filosofi, teologi, sociologi, politici, economisti, spazzati via con un sorrisetto velenoso e supponente dall’”homo novus” che ripete il suo mantra appreso attraverso siti internet, “fonti incontestabili di verità assoluta”, amministrata ed elargita da sacerdoti informatici privi di scrupoli, che trasformano gli individui in automi, pronti ad essere usati come pedine per attuare strategie che conducono alla realizzazione di mete demoniache.
Una mutazione nelle menti e nelle coscienze degli individui è in atto per cui non è azzardato affermare che gli individui sono, più che in passato, facilmente manovrabili e si possono avviare verso qualsiasi avventura dal despota di turno. La miscela esplosiva che conduce all’obnubilamento delle coscienze va cercata nell’individualismo radicale indotto dai nuovi mezzi di comunicazione e nell’assenza colpevole di un’azione educativa delle varie agenzie formative: famiglie, scuola, partiti politici, parrocchie, amministrazioni e istituzioni statali.
Si aggiunga, come altro dato negativo, la crisi che ormai da tempo attanaglia l’informazione giornalistica e televisiva e le difficoltà ad incontrare il grande pubblico da parte dei promotori di eventi culturali che possono incidere positivamente nella formazione di una mentalità aperta, solidale, democratica, dal cinema al teatro, dalla musica all’opera lirica. Tale imbarbarimento generalizzato delle coscienze spiega come personaggi mediocri e privi di valori etici come Trump o Bolsonaro o Putin abbiano tanti sostenitori che sono pronti anche a pagare a caro prezzo l’obbedienza cieca al loro capo, diventato idolo, modello, autorità suprema, divinità.

Bisogna anche dire che chi ha una soluzione pronta a tutte le problematiche rivela la certezza che tutto nella realtà sia necessitato, per cui egli pensa che la libertà sia solo una chimera, che non esiste semplicemente, e anzi coloro che la invocano creano solo dei problemi. Ecco perché sposano il principio di affidare la libertà di decidere ad un capo che si assuma la responsabilità di scegliere per tutti, magari in cambio di maggiore sicurezza. Il riferimento letterario è al “cardinale, grande inquisitore”, protagonista del quinto capitolo del capolavoro di Fedor Dostoevskij “I fratelli Karamazov”, il quale fa arrestare Gesù che era tornato nella Spagna del ‘600, affermando che il popolo, pur avendolo riconosciuto, starà dalla sua parte, poiché ha posto la libertà di ognuno nelle sue mani ed accetterà dunque ogni sua decisione.
Quando l’ignoranza diventa supponenza e poi arroganza
– “Ma caro professore, non è più obbligatorio portare la mascherina!”
– “E’ vero, ma è raccomandata dai dottori!” Rispondo quasi timidamente ad una conoscente che mi guata inorridita per il mio comportamento che a lei risulta illogico e inconcludente.
Sembra proprio che le mie cautele la infastidiscano e infatti, non richiesta, forse per salvarmi dalle mie paure inconsistenti, dice che sarei vittima, come tanti, del potere che continua a complottare sulla pelle di coloro che si fidano dei professoroni e delle loro indicazioni. Lo scopo sarebbe quello di instaurare una dittatura.

– “Veda professore, io non mi sono vaccinata e sto benissimo a differenza di tanti pecoroni che il vaccino l’hanno fatto rovinandosi per sempre.”
– “Ma cara signora”, ho azzardato, “nel mondo sono morti milioni di persone che avevano contratto il virus. E qui in Italia abbiamo avuto quasi settantamila morti!”
Infastidita dalla mia osservazione la supponente giovane signora comincia allora un fuoco comunicativo ad alzo zero, con sventagliate di parole contro i vaccini, il green pass, il Ministero della Salute, la propaganda della Sinistra, il complotto delle case farmaceutiche, la massoneria, i grandi finanzieri americani e altre ridicole castronerie già sentite da qualche politico col dente avvelenato contro i dirigenti di partito che lo avevano sottovalutato, da qualche attore da tempo messo in riserva o del tutto dimenticato da registi e produttori; da giornalisti bravi a cogliere gli umori sotterranei e purulenti del popolino ignorante. Non ho potuto ribattere a quel vulcano in eruzione e senza mascherina, per cui mi sono aggiustato meglio la mia coprendo ogni possibile piegolina in alto nel naso e in basso verso la bocca.
Poi ho notato che prendeva respiro, fermandosi per una frazione di secondo, ne approfitto e le faccio notare che era stata fortunata a non essersi beccata il virus non avendo copertura vaccinale. Ma la mia preoccupazione per la sua salute anziché rabbonirla rinfocola la sua vis polemica:
“Ma io l’ho preso il Covid! L’ho preso alle Isole Mauritius mentre ero da mia figlia! Però li ho fregati. Ho fatto subito il biglietto aereo e sono partita per l’Italia. Nessuno se n’è accorto e dire che avevo una tosse forte e insistente. Forse ho passato il virus a qualcuno ma io non potevo certo stare prigioniera in quarantena.”
Quest’ultima affermazione mi ha convinto che sarebbe stato opportuno interrompere quell’inutile conversazione, poiché la tetragona interlocutrice si sarebbe fatto beffe di qualsiasi argomentazione, paga delle sue inespugnabili, apodittiche convinzioni. L’ho quindi salutata, garbato ma deciso, e ho ripreso la mia strada.
Il 27 gennaio “giorno della memoria” lo ricordiamo con una riflessione di Vasilj Grossman
“Uomo e nazismo non possono convivere. Se vince il nazismo, l’uomo smetterà di esistere, resteranno delle creature antropomorfe con un’anima manomessa… Se invece sarà l’uomo a vincere, l’uomo libero, razionale e buono, il nazismo perirà e gli umiliati torneranno a essere uomini.”
Vasilj Grossman, Vita e destino
Sempre interessanti.
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Ti ringrazio.
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L’incolpevole vezzo di scrivere che porta Pelleriti a farsi latore di riflessioni sullo stato di salute della “cultura” locale come modus vivendi e sentiment della gente comune e non, induce chi legge a riflettere a sua volta, e a volte anche seriamente, muovendo per stupore e meraviglia dalla domanda: Ma è proprio vero ciò che il Professore scrive? Stanno davvero le cose come le descrive?
Devo purtroppo dire di sì e a malincuore confermare che ignoranza, supponenza ed arroganza sono ormai divenute componenti di una miscela culturale venefica e letale che accelera vieppiù il decesso di un’umanità locale già al collasso, di una Biancavilla allo stremo e moribonda.
Da incolpevole, dunque, il vezzo di Pelleriti si fa lodevole almeno per due ragioni: prima di tutto perché fa luce dove il buio e la caligine dell’oscurantismo regnano sovrani, intendo l’incultura e la barbarie; quindi, sospinge ad agguerrirsi e a vigilare attivamente contro chi, strumento cieco di occhiuta rapina, si fa portatore di morte civile, intellettuale e morale.
Cosa significa, infatti, burlarsi del COVID 19, dei vaccini, della ricerca e del sapere scientifico, se non esaltare l’ignoranza, e con essa il triste corteo di magia, superstizione, arti e scienze occulte, trame oscure e segrete subdolamente intrecciate da metafisiche potenze a cui l’umanità è destinata a soccombere?
Significa nutrirsi di pregiudizio ed inespugnabile diffidenza nei confronti di quanti, medici, chimici, analisti, microbiologi, virologi, fisici, ambientalisti, esperti di statistica e di comunicazione, hanno lavorato faticosamente per il benessere dell’Umanità, non raramente affrontando disagi, rischi e pericoli di ogni genere. All’onore e alla salute che hanno dato all’Umanità tutta con l’invenzione dei vaccini, dei farmaci, delle cure, immolando a volte perfino la vita, si vorrebbe opporre l’oscurantismo e l’ignavia fatalista, strette alleate di chi davvero vuole spegnere lo strumento testa, la mente, l’intelligenza, per poterci manovrare e dominare a piacimento.
Certo, non è solo questione di sapere, di conoscenza, ma anche di volere, di libertà: ed è qui che si gioca la partita più importante e delicata perché non si può essere liberi senza conoscere. La Verità vi farà liberi, diceva Qualcuno!
Ora quale verità hanno da vendere i seguaci di Putin, Trump, Bolsonaro, fra l’altro anche nemici dichiarati di papa Francesco, dei banditori della volontà di potenza armata allo sterminio, compresi i cosiddetti neoliberisti fautori dello strapotere tecnocratico ed economico, idolatri dell’accumulo capitalistico?
Si dà forse a questo livello differenza tra politica economica russa, cinese e statunitense? Tra culture oscurantiste d’Oriente e l’ “Homo novus” annunciato dai nostrani profeti di sventura?
E tanto meno quale libertà hanno da praticare ed insegnare i discepoli delle contraffazioni informatiche proni alla pedagogia H24 del clic immediato , che li imprigiona nel circuito chiuso stimolo-risposta scevro scevro di pensiero critico e di capacità deliberante?
O altresì sequestrati nel codice binario Si/No senza alternativa di risposta articolata e divergente?
Purtroppo l’ “Homo novus” male globalizzato è l’ “Homo insipiens” espropriato della capacità di pensiero e decisione dalla logica di mercato, dal consumismo e dall’omologazione di massa, dalla razionalità tecnologica che predetermina ogni suo atto dalla nascita alla morte.
L’ininfluenza delle agenzie formative, ovvero di famiglia, scuola, parrocchia, partito, sindacato, ecc, laddove almeno formalmente esistano ancora, è contrassegnata dallo svuotamento di autorevolezza e fascino, cosicché l’educazione emotivo-affettiva che plasma la socialità responsabile e promuove l’introiezione soggettiva di valori autonomamente costruiti, è fortemente penalizzata.
Per comunicare con un amico gli mandi un messaggino col cellulare, per salutare un parente gli mandi un’immagine e una faccina, per fare la spesa scegli la merce, fai la fila in silenzio alla cassa ed in silenzio paghi con la carta di credito; TV e PC mi mettono il mondo in casa e a portata d’occhio e per spostarti da una località all’altra ti mescoli nel traffico automobilistico o tra la folla anonima della metropolitana: sei solo una minuscola particella di un grande ingranaggio che non comprendi, anche perché non sai , né puoi, né devi leggere: devi solo agire agire
agire, senza pensare, riflettere o decidere, appunto da “Homo insipiens” , produttore e consumatore, “tubo digerente, transito di cibo e produttore di sterco”, come diceva Leonardo Da Vinci, votato alla dissoluzione.
Non il “clic” automatico, freddo ed impersonale può salvarci dunque dallo squallore della irrazionalità sociale, ma la relazione interpersonale immediata e corporea, empatica e solidale, la lettura e la scrittura pensate, riflesse, sentite e appassionate: questi mondi umani possono restituirci cieli e terra nuova in cui davvero poter vivere da uomini liberi, razionali e buoni, non contraffatti e umiliati.
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Ringrazio l’amico Salvatore Neri per il suo articolato e appassionato commento. Nel merito non ho nulla da aggiungere se non la condivisione delle note da lui aggiunte riguardo alla necessità delle relazioni sociali e alla responsabilità delle agenzie formative per la crescita della nostra comunità.
Auspico che ancora altri commenti possano aggiungersi a questo e ad altri articoli così da creare una rete comunicativa che possa affrontare criticamente tematiche socioculturali utili per la crescita di ognuno e della comunità tutta.
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Grazie a te, Alfio, per l’apprezzamento e la condivisione che hai espresso riguardo al mio commento, anche perché credo che i punti focali da te posti nel tuo articolo, e da me rilevati, sono proprio relativi alla ripartenza della vitalità socioculturale della città. Mi auguro di tutto cuore che altri contributi con sincerità e purezza di intenti si aggiungano alle nostre voci. Buona notte.
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