Alfio Pelleriti
Da qualche tempo ho scoperto il piacere della camminata. Trovo stimolante stare da solo con i miei pensieri, con i ricordi delle persone care, e compiacermi per tutto ciò che di buono ho fatto nella vita e rammaricarmi per quanto di meglio avrei potuto fare.

Mi piace rivisitare il me stesso dell’infanzia o librarmi in alto con i sogni del giovane ventenne che voleva cambiare il mondo con i canti e con l’amore per i poveri e per i popoli sfruttati. Cammino. Incontro uomini e donne e li saluto con un cenno ed un sorriso. Anche per i muri scalcinati ho un senso di pietà e ad una donna vecchia e mal vestita, con tante rughe in viso ed ingobbita che alza a stento gli occhi al mio passaggio, vorrei avvicinarmi chiamandola “sorella!” – “Come stai?” – vorrei dirle, aggiungendo: “Vorrei farti compagnia o lasciarti un segno della mia amicizia, fare qualcosa per te perché per me tu conti, sei importante! Non sei sola. Domani ripasso e siederò con te e parleremo di quel che speri ancora.”
Sì, mi piace camminare percependo che sono vivo, che penso, che sento emozioni, che sono in quella frazione di tempo dell’”essere nel mondo” e quindi alzo gli occhi al cielo e sussurro un grazie a Dio che ha posto anche me nell’Arca insieme agli altri; anch’io libero, tra Bene e male; anch’io protagonista o solo semplice comparsa.
… Ricomincio dopo quasi un anno che ho lasciato questa ipocrita e pietosa confessione. Stasera ho sentito una donna in tv che ha affermato una verità evangelica che è l’unica che conta e che scopre cosa alberga nel cuore d’ogni uomo: coraggio o viltà, coerenza o ipocrisia. Una donna semplice che a una precisa domanda su cosa sia il bene, rispondeva che il bene si fa non si dice. Il bene vero è il tempo che tu dedichi ai poveri, agli sfortunati, agli ignoranti, agli sfruttati, agli ubriachi, ai labili di mente, agli immigrati. Tutto il resto conta poco: è un girarsi e rigirarsi nello stesso miele, nella stessa solfa, un noioso rimescolio di parole senza peso, leggere, che svolazzano spinte da una piccola folata e poi precipitano in basso senza eleganza alcuna, avvitandosi e disegnando geometrie sbilenche prima di incenerirsi e diventare nulla. Occorre decisione e muoversi oggi alla pratica del bene se vuoi avere una risposta a quel che cerchi invano nelle carte e in quei pensieri che con tanto sforzo metti in ordine sul foglio.
Ma tali buoni propositi sarebbero solo velleitari se non fossero accompagnati dalla preghiera.
Ti prego Signore manda il tuo Spirito e insegnami a pregare!

Ti ringrazio, Signore! Le tue opere sono davanti ai miei occhi. Tu solo togli dalla disperazione i tuoi figli. Tu consoli da ogni afflizione. Tu ascolti le preghiere e Tu esaudisci. Gloria a Te, Signore mio Dio.
Donami ancora la fede in Te, Signore, perché pensare a Te, alle tue creature, all’armonia che ci hai donato è la cosa più preziosa che un uomo possa avere.
Grazie, Signore, di stare con me nel mio spirito. Non abbandonarmi! Dammi la forza per essere nido alla tua fiamma.