Riproponiamo il breve testo pubblicato il 27 gennaio del 2021 per ricordare le vittime innocenti della barbarie nazista…
La giornata della memoria si celebri ogni anno perché si ricordi che il rischio di cadere nel baratro della barbarie è sempre presente.

Si rifletta almeno una volta in un anno che l’uomo, ricercatore, poeta, benefattore, filosofo, sa anche essere malvagio, assassino, oppressore della dignità del suo simile. Sì l’uomo grande navigatore, architetto geniale, acuto narratore ha dimostrato di avere anche il coraggio di alzare altari al demonio, divenendone strumento zelante, dandosi con ghigno di soddisfazione ad incendiare il mondo.
In ogni uomo esiste una zona grigia, ancestrale dove sonnecchia l’orco, l’aspetto ferale che terrorizza perfino le bestie. Una profondità oscura dell’Io dove i vili trovano la forza di impugnare la lama ed immergerla nella schiena dei giusti e degli innocenti, dei saggi e degli eroi, invidiati ed odiati e poi traditi.
Si perpetui il ricordo di ciò che è stato nei campi di sterminio, nei luoghi di detenzione, dove i boia in divisa sotto il simbolo di una croce uncinata si nutrivano del dolore e del sangue innocente di uomini, donne, bambini, nell’indifferenza colpevole di molti “benpensanti” e di una massa che applaudiva il dittatore nelle grandi adunate di piazza.
Si ricordino i 12 milioni di vittime per mano nazista colpevoli di essere ebrei, omosessuali, zingari, slavi, oppositori politici.