I leghisti a Palazzo d’Orléans

di Alfio Pelleriti

Seguivo in TV uno stupido dibattito sulle scelte di un ministro e poi l’intervento piccato d’un giornalista che va sempre in direzione opposta a quella del governo, dando un esempio di cosa sia il livore, la rabbia repressa per il nemico sociale, per il nemico di classe, si diceva una volta. Intanto a Kabul un commando di talebani spara all’interno di un ospedale di “Medici senza frontiere” uccidendo 23 donne in gravidanza; a New York si continua a morire di coronavirus e il presidente Trump grida al mondo che il vaccino non occorre perché il virus morirà da solo di morte naturale; a Minneapolis tre poliziotti fermano un americano perché sospettato di avere spacciato una banconota di 20 dollari falsa, lo ammanettano, lo sbattono a terra e uno dei tre gli pianta il ginocchio sul collo fino a soffocarlo e ad ucciderlo. Ora in molte città americane si assiste a scontri tra la comunità afroamericana e la polizia e incendi e saccheggi sono sempre più numerosi; c’è chi spara agli ultimi rinoceronti per rubare il loro corno e venderlo a chi ne ricava pozioni carissime contro tutti i mali; in Brasile poi la foresta amazzonica continua a bruciare: quel terreno rubato alla foresta si trasformerà in fazende. Al Polo intanto il grande caldo continua a fare sciogliere i ghiacciai. Nello Yemen quelli del Nord scannano quelli che vivono nel Sud e fa la differenza tra il vivere o il morire appartenere al credo sciita o a quello sunnita. In Africa la carestia fa morire di fame a migliaia, mentre qualcuno prenota le vacanze alle Seichelles o acquista gioielli che costano milioni.

Il governatore Musumeci e Alberto Samonà

Intanto qui in Sicilia, in attesa che la tormenta dell’epidemia da coronavirus sia finita, a Palermo il governatore Musumeci sai che fa? Sdogana la Lega Nord “siciliana”! Sarebbe di per sé un ossimoro, qualcosa di innaturale anche per i politici più navigati, quelli di razza che riescono ad attraversare indenni tutti i partiti, poter digerire la scelta di affidare l’assessorato alla cultura e al turismo a chi si dichiara “leghista”. Eppure è così: chi qualche anno fa ci chiamava “terroni” e dichiarava che noi meridionali siamo “esseri inferiori”, ora è invitato ad accomodarsi nel palazzo regionale. È pur vero che ora, nell’era di Salvini, i leghisti non fanno più le pernacchie all’inno nazionale, mordono il freno e solo qualche gruppo pensa con nostalgia ai grandi raduni del popolo padano, con le ampolle in mano ad invocare il Dio Po, lì nel Monviso. Quel popolo che a Pontida all’ombra dello spadone d’Alberto di Giussano gridava che il Vesuvio e l’Etna facessero finalmente strame dei barbari meridionali, ora, con Salvini, hanno lanciato il motto “Prima gli Italiani!”

Non ce l’hanno più con i meridionali e i loro velenosi giudizi li hanno spostati più a Sud: ora ce l’hanno con gli africani e con i musulmani. E per loro non esiste alcuna contraddizione con l’ecumenismo cristiano: invocano tranquilli la Madonna e non vedono l’ora di andare nel Tempio del Signore. Ora politici nostrani, che pur di occupare un seggio nel palazzo si trasformano in grilli salterelli, sono approdati sul carro dei padani e con la benedizione del loro capitano, andranno a gestire i beni culturali e come primo intento, quale rivoluzionaria proposta lanciano per il bene dei nostri giovani scolari? Studiare fino dalle elementari il dialetto, la lingua di noi siciliani. Un tentativo già avviato in passato e naufragato, semplicemente perché è una baggianata. Siamo ultimi nelle classifiche riguardanti i saperi essenziali, nelle abilità fondamentali e questi Solone propongono di studiare il siciliano. Povera questa nostra terra! Non credo che risorgerà giammai!

Salvini con il neoassessore alla cultura A. Samonà

Infine, ecco che arriva la nomina di Musumeci: assessore alla cultura sarà Alberto Samonà, massone, fascista, cultore di esoterismo, scrittore di versi inneggianti alle SS naziste, definite “monaci dell’onore” e ora leghista.

Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia, attacca Musumeci: “Un giovanotto che scrive versi in onore delle Schutz Staffeln, ovvero le SS, va curato. Il presidente Musumeci, fascista mai pentito, invece se l’è scelto come assessore alla cultura. Lo avevamo scritto due settimane fa e lo ripetiamo: Alberto Samonà, massone in sonno ed esegeta mai pentito di Delle Chiaie, va rispedito a casa a studiare la storia. Oppure Musumeci cambi nome all’Assessorato: non più all’identità siciliana ma alla difesa della razza“.

Ma davvero noi siciliani meritiamo di essere così offesi? Ma davvero nessuno sente il bisogno di gridare “vergogna!” all’indirizzo del governatore Musumeci che, sfidando il buon senso e la sensibilità del popolo siciliano, elegge ad assessore chi lo scorso aprile ha tuonato contro il Presidente Mattarella reo, secondo l’appassionato cultore delle tirannidi degli anni Trenta, di aver ricordato le vittime del fascismo anziché quelle del coronavirus?


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